Saviano: Silenzio colpevole

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Sion83
view post Posted on 26/3/2009, 13:13




nel suo monologo sulla forza della scrittura a «Che tempo che fa»
Saviano: «Silenzio colpevole
che non permette al Paese di capire»
La dura requisitoria dello scrittore di «Gomorra» che mette sotto accusa i giornali locali






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CITAZIONE
MILANO - È una guerra quella che si sta combattendo nel sud che uccide una, due, tre persone al giorno, tutte vittime di camorra. Roberto Saviano nel suo monologo sulla forza della scrittura a «Che tempo che fa» lo ha voluto ricordare denunciando che «tutto questo vive di un silenzio spesso colpevole perché non permette al Paese di capire cosa sta succedendo».

I GIORNALI - È una requisitoria, la sua, che prende spunto dai titoli dei giornali locali, dal modo in cui parlano dei boss, chiamandoli col soprannome, nel modo in cui dicono quello che loro pensano, facendo da cassa di risonanza. Raccontano questi giornali ciò che accade tutti i giorni «qualcosa che ha a che fare con la guerra e che ogni tanto ci raggiunge quando si sparge molto e ci sono grandi tragedie». Altrimenti i due o tre morti di ogni giorno «la cronaca nazionale li ignora».

POLITICA - Non solo però dei giornali ha parlato Saviano ma anche della politica che non parla di crimine organizzato perché «ha paura di affrontare l'argomento perché teme che sia perdente». «La cosa più grave che può fare la politica - ha aggiunto - è il silenzio. La cosa più grave che possono fare gli elettori è scegliere il silenzio». Quando la camorra, infatti, secondo lo scrittore che da 895 giorni vive sotto scorta per il suo libro-denuncia «Gomorra», uccide «non lo fa con le pallottole ma con la diffamazione».

FASTIDIO PER LE ACCUSE DI ESSERMI ARRICCHITO - È una «accusa ingiusta» quella fatta a Roberto Saviano di essersi arricchito con il suo libro Gomorra. Saviano ha parlato di un vero e proprio «fastidio per l'accusa». «Sono i lettori - ha detto - che mi danno la possibilità di vivere e pagare gli avvocati». Ha però aggiunto che è vero che lui cerca di raggiungere il maggior numero di persone possibili. Lui stesso si è definito «un'operazione mediatica» per far arrivare le informazioni al numero più alto di persone possibili. Parlando delle accuse di plagio, ha invece citato l'intervista che fece con Enzo Biagi. «Lui mi disse - ha ricordato - "sei arrivato davvero quando fanno un falso del tuo libro e ti accusano di plagio" e io ce li ho tutti e due».

IL VOTO - Non bisogna fare una scelta fra Destra e Sinistra al momento del voto ma scegliere la parte «legalitaria» di qualsiasi partito si intenda votare. In vista delle elezioni del 6 e 7 giugno Roberto Saviano ha dato questa indicazione a chi voterà. «Agli elettori - ha detto - mi va di dire di non cambiare idea ma scegliere secondo la tradizione legalitaria della propria parte». Saviano considera il fatto che partiti di tutto l'arco costituzionale e anche extra costituzionale gli abbiano chiesto di intervenire, «un segno che sono stanchi di vedere la battaglia di mafia come di parte».


corriere della sera

 
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